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More than a Machine. Psicologi per la Performance di Mercedes Campione del Mondo
- 19 dicembre 2018
- Posted by: a.perezroldan
- Categoria: Articoli Uncategorized
La Formula 1 è la massima categoria (in termini prestazionali) di vetture monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito. Il campionato annuale prevede una ventina di gare (Gran Premi) in un anno, quindi in alcuni mesi i piloti sostengono due performance, se non tre (come nell’Aprile 2018). In questa pratica sportiva la tensione è altissima, i piloti devono essere allenati a gestire la propria attenzione, i propri pensieri, le proprie emozioni e la propria attivazione psicofisiologica. È necessaria un’eccellenza psicologica per gestire lo sviluppo dei piloti e del team di supporto nell’arco del campionato.
“Il cervello degrada in gara, proprio come la gomma” afferma Mario Isola, direttore motorsport Pirelli. La similitudine ha generato una partnership, con il Dott. Riccardo Ceccarelli e gli sviluppatori di Xeos che hanno creato per Pirelli una nuova serie di test psicofisici, utili ad allenare i piloti nel gestire al meglio l’energia mentale, focalizzandosi senza consumare troppo, come se si trattasse di gomme durante una gara. Il talento e la forza fisica non sono sufficienti: “guidare è un’operazione multitasking e richiede un cervello rilassato”, afferma il Dott. Ceccarelli “I piloti di Formula 1 hanno la media di battiti cardiaci più alta dello sport” e con un confronto ci spiega l’importanza della gestione dei parametri vitali in gara: ”Ad esempio questo pilota è passato da 170 a 191 battiti per guadagnare solo 3 decimi in un giro. E’ uno spreco di energia. Quest’altro invece ha tenuto una media costante di 180 battiti dall’inizio alla fine, mantenendo il controllo”. Tutto parte dal cervello, è ovvio, e dunque anche la materia grigia deve essere allenata meticolosamente attraverso il mental training, che ottimizza le attività cerebrali e perfeziona l’allenamento fisico. La neuroplasticità in un atleta di élite è fondante per performare e prolungare la carriera.
Gli studi del Dott. Ceccarelli hanno messo in evidenza che i piloti sfruttano il cervello meglio rispetto alla popolazione generale: “I soggetti dimostrano che quando c’è da agire di riflesso o prendere una decisione, sanno indirizzare tutta l’energia necessaria a quello scopo, non una goccia di più. Abbiamo visto che i manager sotto stress o altri sportivi, non fanno lo stesso. In pratica, attivano il cervello più del dovuto, consumano molta energia, sprecano risorse e magari prendono anche decisioni sbagliate. Invece un pilota agisce presto, in maniera mirata al problema da risolvere e col minimo di energia necessaria”. Questo forse anche perché, a differenza dei manager, i piloti rischiano la vita per una decisione sbagliata (Ceccarelli, 2012).
Anche la scuderia tedesca Mercedes ha sottolineato l’importanza del benessere psicofisico dei propri piloti e dell’intero team. Il team principal Toto Wolff insiste sul fatto che mantenere la motivazione non sia un problema, ma che sia fondamentale assicurarsi che tutto il personale operi al meglio delle sue potenzialità in ogni momento. “Non credo che il compiacimento sia mai stato un fattore all’interno del nostro team, perché il gruppo è molto motivato e fissiamo insieme obiettivi che ci appassionano” -ha spiegato Wolff- “Stiamo osservando l’ambiente di lavoro, ma lo facciamo anche con la nutrizione, il sonno. Cerchiamo di offrire supporto medico e che i ragazzi facciano sport. Stiamo cercando di dare dei giorni liberi, mandando le persone a casa a riposare se riteniamo che non siano al top dal punto di vista mentale“. “Stiamo utilizzando anche gli psicologi per mantenere alta la consapevolezza all’interno della squadra. Potrei parlare per un’altra ora per dire cosa stiamo facendo”. Wolff pensa che sia essenziale che la Mercedes non trascuri le persone che lavorano dietro alle quinte, sia che siano in pista sia che lavorino in fabbrica. “Ovviamente stiamo già pensando all’anno prossimo e ci domandiamo come possiamo migliorare, in cosa possiamo migliorare, sia che si tratti della nostra vita lavorativa o della nostra vita privata”. Questo perché è ormai innegabile che le diverse aree della vita siano profondamente interconnesse e s’influenzino a vicenda. Inoltre, in queste poche parole riportate, Wolff sottolinea come il team building, il goal setting (con la condivisione degli obiettivi) e il benessere psicofisico siano elementi essenziali per una squadra vincente e per il raggiungimento di performance ottimali.
“Se le affronti in un certo modo, le cose accadono a prescindere da altri o fortuna” (Dovizioso, 2017).
L’importanza dell’affiancamento psicologico e dell’allenamento mentale è ormai una realtà necessaria in ogni sport. Per continuare sull’argomento ruote, anche il pilota di MotoGP Andrea Dovizioso, nel 2017 ha raccontato la sua esperienza: “A metà dello scorso anno è successo qualcosa. Ho incontrato una persona che ha cambiato la mia vita: come uomo, come pilota”. Andrea Dovizioso in 9 stagioni di MotoGp aveva vinto una sola gara, correndone 157. Ma da quando «è successo qualcosa» ha tagliato per primo il traguardo in 3 gp su 9. “Se fai uno sport così estremo” spiega il ducatista “ci sono dettagli che possono cambiare tutto. Il mio dettaglio si chiama Amedeo Maffei”. Il Dott. Maffei, professore, psicologo e inventore del metodo Keope, abbina un percorso di crescita personale all’uso di una sorprendente sedia anti-stress: “E’ un dispositivo che attraverso la modulazione meccanica stimola i meccanorecettori e agisce sul sistema neuromuscolare e propriocettivo, permettendo di ottenere una risposta fisiologica a largo spettro terapeutico”. Chi lo ha provato sostiene che sciolga tensioni e contrazioni muscolari, permettendo impressionanti recuperi. E poi c’è la psicologia applicata a livello profondo subliminale :“La mente è una struttura che se trattata sul piano del disancoramento di quei condizionamenti che hanno creato dei limiti, dà delle risorse incredibili”continua il professore “Dovizioso lo ha portato da me Bruno De Michelis (Docente C.I.S.S.P.A.T.) : era sicuro che sarei riuscito a sbloccarlo”. Infatti. “Volete sapere cosa succede tra 2 settimane ad Assen? Che Dovizioso vince, naturalmente”. Sorride. “La mia è una proiezione di credo: poi è ovvio che potrebbe anche non accadere – questa non è magìa – ma l’atteggiamento è quello di non mettere alternative alla propria mente. Fidatevi”.
A cura di Dott.ssa Perez Roldan Agustina
Bibliografia
- Calandri, M.,(2017). Psicologia e tecno le sedute dal Prof che hanno reso Dovizioso leader, la Repubblica.
Sitografia
- https://it.motorsport.com/f1/news/la-mercedes-utilizza-anche-gli-psicologi-per-tenere-la-sua-squadra-sempre-altop/4313590/?fbclid=IwAR1zeJxzi9u0g1bjfJUWV6xD7V0lm8oUCydJOtcVLOF1urGvGlv0X1PsPos
- http://www.corrieredellosport.it/news/formula-1/2018/02/08-38121801/formula_medicine_la_potenza_nulla_senza_controllo_mentale_/
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/01/formula-1-le-mercedes-dominano-il-gp-di-russia-e-alla-ferrari-non-resta-che-pensare-al-2019/4660523/
- https://www.automoto.it/formula1/riccardo-ceccarelli-i-piloti-sfruttano-il-cervello-meglio-degli-altri.html