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Meditazione & Human Performance
- 13 gennaio 2020
- Posted by: andrea
- Categoria: Articoli Uncategorized
MEDITAZIONE: SPORT, VITA E LAVORO
LA MEDITAZIONE PUO’ INFLENZARE LA TUA PERFORMANCE?
A volte, nell’arco della giornata, in ufficio, durante un allenamento o a casa con la famiglia, può capitare di trovarsi a provare emozioni e pensieri che ci rendono tristi, perplessi o addirittura impauriti; che in qualche modo ci fanno sperimentare insicurezza e impotenza.
Siamo spesso portati, infatti, a concentrare la nostra attenzione principalmente all’esterno, su ciò che ci circonda e su quello che ci accade, ma siamo, forse, poco abituati a concentrarci su noi stessi, sul nostro corpo, a prestare attenzione al nostro respiro o ai nostri pensieri.
I benefici derivanti dalla meditazione sono stati spesso riconosciuti a livello di salute, benessere, miglioramento della qualità sonno, aumento della concentrazione e gestione dell’ansia. Un fatto meno noto è che la meditazione può anche aiutare atleti ed allenatori ad essere più performanti nel loro compito.
Iniziamo la nostra riflessione pensando a cosa conduca principalmente le persone a praticare diverse forme di meditazione, ovvero, la percezione di stress.
Come è importante ricordare lo stress non è negativo a priori. La percezione di stress deriva dal modo attraverso cui ciascun individuo interpreta le richieste provenienti dall’ambiente circostante; ecco che le risposte più comuni, di fronte allo stress, sono definibili come: la Lotta o la Fuga.
Lo stress può essere negativo, ma, è necessario (un ambiente totalmente privo di stress porta la nostra mente a creare stress a sua volta: noia, ansia, stanchezza e passività), poiché senza un giusto livello di stress il nostro corpo e la nostra mente finirebbero per trasformarsi in poltiglia.
Lo stress ci attiva e alle volte ne abbiamo addirittura bisogno (in una certa misura) per essere più performanti e “pronti”; d’altro canto avere un livello troppo elevato di stress (come spesso può capitare ad atleti ed allenatori) risulta sfavorevole e controproducente, come averne un livello troppo basso.
Prima di iniziare a riflettere su come la meditazione possa aiutare a trovare il giusto livello di stress, che non esiste a priori ma varia da persona a persona, è importante definire e categorizzare due diverse fonti di stress: Pericolo reale (strapparsi un muscolo, saltare da una grande altezza, immergersi in profondità sotto una certa soglia, raggiungere velocità elevate su una moto o una bicicletta, ecc…) e Pericolo mascherato, di natura puramente psicologica (discutere con l’allenatore dopo aver commesso un errore, avere un test importante e sentirsi sopraffatti, aver litigato in famiglia, avere un carico di lavoro molto intenso, ecc…).
Anche il Pericolo mascherato può condurre a risposte di tipo Lotta o Fuga, durante le quali il livello di stress si alza e, anche per coloro che sono abituati a gestire alti livelli di stress esiste una soglia oltre la quale una pressione ulteriore porta ad un decadimento della performance.
Il primo passo quando ci si avvicina alla meditazione è proprio quello di imparare ad avere a che fare con lo stress, infatti, la meditazione viene utilizzata dalle persone e dagli atleti per gestire lo stress, alleviare l’ansia e riuscire ad avere una migliore qualità del sonno.
COS’E’ LA MEDITAZIONE E COME PUO’ AIUTARE?
Il termine meditazione si riferisce al processo di introspezione, al guardarsi dentro, al focalizzare l’attenzione su di sé, a rilassarsi.
Esistono diverse pratiche di meditazione, ciascuna comprende diversi esercizi e finalità, ma in comune hanno l’obiettivo di liberare la mente o concentrarsi e canalizzare l’attenzione attraverso uno specifico pensiero.
La meditazione influenza la risposta soggettiva allo stress, riducendo la predisposizione a percepire pericolo in tutte quelle situazioni che non conosciamo. La meditazione comporta, così, dei benefici, per diversi motivi:
- Regola la risposta Lotta o Fuga, che è adatta per le situazioni di reale emergenza o pericolo e non per essere adottata spesso.
- Riduce il nostro livello di allerta, che, se mantenuto costantemente a livelli elevati può desensibilizzare la capacità di essere pronti a percepire un reale pericolo e a rispondervi in maniera adattiva.
- Riduce lo stress cronico. Rimanere nella risposta Lotta o Fuga troppo a lungo riduce la possibilità di recupero fisico e psicologico, inoltre crea affaticamento che risulta essere un grande nemico per le performance di alto livello richieste dagli atleti.