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Ludopatia: tra calcio e patologia
Il mondo del calcio professionistico è stato colpito da un nuovo grave scandalo: alcune giovani promesse del calcio italiano sono state individuate come possibili partecipanti di scommesse clandestine (ndr. al momento della pubblicazione gli indagati dalla procura federale sono solamente tre: Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo, e Sandro Tonali, pertanto non si esclude un possibile futuro coinvolgimento di altri calciatori). Il presente articolo non vuole essere accusatorio né diffamatorio, ma piuttosto educare sulla tematica della ludopatia (definita anche come gioco d’azzardo) e sulle relative sintomatologie e cause. È importante sottolineare come questo argomento debba essere affrontato con serietà e deontologia, in quanto il gioco d’azzardo rientra nella categoria dei disturbi legati alla dipendenza comportamentale – pertanto si tratta di una patologia.
Infatti nell’ultima versione del DSM-5 (“Diagnostic and Statistical Manual of Mental disorders” – 2022) è stata apportata una variazione rispetto alla collocazione del disturbo, attualmente inserito all’interno del capitolo denominato “Addiction and related disorders”, accanto alla dipendenza e all’abuso di alcool e droghe e non più ritenuto un disturbo legato al (dis)controllo degli impulsi. Da notare come in questa nuova categoria il gioco d’azzardo rappresenti l’unica dipendenza comportamentale che non comporta l’utilizzo di sostanze.
Il gioco d’azzardo può essere definito come “qualsiasi puntata o scommessa […] il cui risultato sia imprevedibile, ovvero dipenda dal caso”; è “lo scommettere su ogni tipo di gioco o di evento ad esito incerto dove il caso, in grado variabile, determina tale esito”. Il gioco d’azzardo patologico (GAP) viene invece definito nel DSM-5 come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”.
Per poter eseguire una diagnosi di dipendenza da gioco d’azzardo, è necessario che il soggetto rispecchi i criteri sanciti nel DSM. Il criterio A richiede che su tutti i 9 sintomi possibili (e.g. eccessivo coinvolgimento nel gioco d’azzardo, utilizzo di somme di denaro sempre maggiori, irrequietezza nel tentativo di non giocare, comportamenti rischiosi e bugie, …), almeno 4 vengano riscontrati nella persona. Il criterio B, invece, pretende che tale comportamento non possa essere attribuito a episodi maniacali derivanti da altre patologie.
A seconda dei sintomi, un professionista esperto potrebbe capire fino a che punto si sia sviluppata la dipendenza; infatti, i sintomi sono correlati a diversi stadi della patologia (e.g. manifestare il proprio coinvolgimento è correlato alle fasi iniziali, mentre il mentire mettendo a repentaglio le proprie relazioni corrispondono a un livello di patologia più grave e inoltrato).
Ma come possiamo renderci conto se una persona ha bisogno di aiuto perché è entrata in questo meccanismo di dipendenza?
Come per tutte le dipendenze, anche quelle comportamentali presentano segni e sintomi riconoscibili: il craving (il forte desiderio di giocare e l’impossibilità di resistere), l’astinenza e la tolleranza.
Per inquadrare meglio il fenomeno, ecco alcuni dati.
In una ricerca svolta con il National Comorbidity Survey-Replication della Harvard University, un giocatore d’azzardo medio prosegue la sua attività per 9,4 anni; mentre l’intervallo medio tra l’età d’esordio e i problemi patologici di gioco è di 16,2 anni, una finestra temporale notevolmente maggiore.
In Italia il fenomeno è ampiamente diffuso, infatti, il “Bel Paese” è il primo paese al mondo per il denaro speso nelle scommesse (nel 2021 sono stati spesi 111 miliardi di euro). Secondo la relazione annuale al parlamento riferita all’anno 2022 del Dipartimento Politiche Antidroga, in Italia circa 30 milioni di persone (62% della popolazione) ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita; rispetto al 2008 il trend percentuale è aumentato dal 40% al 67,1% nella popolazione dai 18 ai 64 anni; i fruitori sono soprattutto di genere maschile.
Fra queste percentuali sono compresi anche i calciatori. Al fine di tutelare le Leghe nazionali, è stato introdotto un articolo nel codice di giustizia sportiva relativo al divieto di scommesse e all’obbligo di denuncia. Secondo quanto descritto nell’art.24 CGS, comma 1, 2 e 3, tutti i dirigenti, i soci e i tesserati di società professionistiche, dilettantistiche e dei settori giovanili, hanno il divieto di effettuare o accettare scommesse relative a partite regolamentate dalla FIGC, dalla FIFA e dalla UEFA, in particolare se le gare in questione coinvolgono squadre delle quali risultano essere dipendenti. La violazione del divieto comporta l’inibizione o una squalifica non inferiore a tre anni e un’ammenda non inferiore a 25.000,00 euro.
Appurate le conseguenze per la carriera di un tesserato giocatore d’azzardo, risulta lecito chiedersi quali siano i motivi per i quali un individuo decida di scommettere nonostante sia consapevole dei rischi. È possibile individuare 4 macro fattori che fungono da cause dell’insorgenza della ludopatia: socio-ambientali, neuro-genetici, traumi psicologici, tratti di personalità.
- Fattori socio-ambientali
- Maggior incidenza fra individui di giovane età e di sesso maschile, con un basso livello di istruzione ed economico (disoccupazione)
- Valore attribuito al denaro
- Scommettere da soli o in compagnia
- Facilità con cui si accede al gioco d’azzardo
- Fattori neuro-genetici
- Diminuzione dell’attività della corteccia prefrontale durante il gioco d’azzardo, un’area cerebrale coinvolta nei processi decisionali e nel controllo degli impulsi
- Disfunzioni che coinvolgono i sistemi di produzione, alterazione e rilascio di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina
- Presenza in famiglia di giocatori patologici
- Traumi psicologici
- Morte di un genitore
- Separazione o divorzio dei genitori
- Iniziazione al gioco in età adolescenziale
- Tratti di personalità
- Sensation seeking, ovvero la ricerca di sensazioni forti, del brivido, dell’eccitazione estrema, una caratteristica maggiormente presente nel genere maschile e che declina significativamente con l’aumento dell’età
- Alti livelli di impulsività
- Propensione al rischio
- Brama di successo
- Livelli di autostima
- Locus of control (percezione soggettiva sul controllo degli eventi): i giochi di fortuna attirerebbero gli individui con un locus of control esterno (attribuzione degli eventi dovuta a fattori esterni), mentre i giochi di abilità sembrerebbero aver maggior successo tra gli individui con un locus of control interno (attribuzione degli eventi dovuta a fattori interni)
Come possiamo offrire un aiuto?
Attualmente esistono diverse strategie da poter adottare per trattare la ludopatia patologica:
- i percorsi di tutoraggio, dove un tutor ha il compito di monitorare la situazione finanziaria della persona affidatagli e di supportare ed educare, al fine di restituirgli nuovamente la piena responsabilità delle proprie azioni;
- i trattamenti brevi (colloqui motivazionali, help-line telefoniche, …);
- gruppi di mutuo-aiuto;
- trattamenti farmacologici.
In affiancamento è possibile inserire la terapia per affrontare gli altri disturbi in comorbidità (principalmente: disturbi dell’umore, dell’ansia, di personalità, fumo-correlati, alcol-correlati e altre sostanze).
I recenti episodi di scommesse nel mondo del calcio che hanno coinvolto giocatori come Nicolò Fagioli, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, evidenziano la diffusione della ludopatia anche tra giovani atleti di talento. Questi casi devono servire da promemoria dell’importanza di sensibilizzare sull’argomento e di fornire supporto e trattamento per coloro che ne soffrono. La ludopatia è una malattia grave che richiede attenzione e cura, ed è importante che le persone colpite cerchino aiuto tempestivamente per prevenire ulteriori conseguenze negative.
A cura delle Dott.sse Veronica Mattarozzi e Barbara Bruni Cerchier
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Psicologi dello Sport Italia
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https://www.figc.it/it/federazione/giustizia-sportiva/massime/95cfa2019-2020e/#:~:text=L’ordinamento%20federale%20fa%20espresso,delle%20gare%20e%20dei%20campionati.