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Lo sviluppo di una carriera sportiva di alto livello richiede un’enorme dedizione in cui l’atleta acquisisce le competenze e l’esperienza necessarie per poter competere ai massimi livelli e trasformare questa pratica sportiva in una professione. Tuttavia, queste carriere sportive terminano molto prima rispetto ad altre e alle volte, nonostante gli sforzi impiegati, non sempre decollano. Per tale ragione, alcuni atleti portano avanti anche una carriera accademica per preparare una vita lavorativa alternativa al di fuori del mondo sportivo. Come risultato di questa combinazione di carriere, è nato il concetto di Dual Career (DC).
La Dual Career è definita come “la combinazione di sport d’élite e istruzione”. A livello europeo, il termine “doppia carriera” è stato recentemente introdotto per identificare le sfide specifiche che gli atleti d’élite devono affrontare quando combinano la pratica sportiva e la formazione educativa-professionale. In particolare il termine “doppia carriera” è apparso ufficialmente nel Libro bianco sullo sport della Commissione europea solo nel 2007. In questa stessa prospettiva, tale commissione ha creato, nel 2012, le Linee guida dell’UE sulla doppia carriera degli atleti, che costituiscono un quadro di riferimento su questa realtà, che contribuisce al benessere generale dell’atleta e al raggiungimento del massimo della sua carriera sportiva e accademica.
Si può quindi dire che la realtà della Dual Career è relativamente nuova e necessita ancora di una concettualizzazione e sistematizzazione adeguata. Inoltre, dal punto di vista della ricerca, è necessario andare a indagare maggiormente le sfide degli studenti-atleti quando combinano lo sport con la formazione accademica/professionale per delineare linee guida sempre più specifiche e soddisfacenti e anche per aiutarli il più possibile in questo loro percorso.
Proprio per questo motivo diversi studi si sono concentrati nell’analizzare le fonti di stress specifiche per gli studenti-atleti individuando come fattori chiave cruciali:
- la gestione del tempo
- la stanchezza dovuta alla mancanza di sonno
- le preoccupazioni finanziarie
- le sovrapposizioni tra programma di studio e allenamento
Inoltre è emerso come l’allenatore giochi un ruolo fondamentale per gli studenti-atleti: può risultare essere un fattore di stress quando è inflessibile negli orari di allenamento, mentre una fonte di sostegno quando si adatta ed è comprensivo delle richieste dei suoi atleti. Di conseguenza, il livello di comprensione e sostegno degli impegni educativi degli allenatori può essere fondamentale nella capacità o meno degli atleti di combinare sport e istruzione. Anche il contributo dei genitori non solo attraverso il supporto emotivo, ma anche a livello finanziario, può essere importante per gli studenti-atleti per percepire meno stress. Infatti l’assenza di borse di studio o parziali possono impattare molto nel percepire una maggiore ansia.
Nonostante l’esperienza di questi numerosi fattori di stress, gli studenti-atleti presentano poche strategie, e per lo più disadattive, per superarli. Infatti, molti di essi hanno scelto di accettare una qualità inferiore nella carriera accademica come un mezzo per gestire lo stress della combinazione di sport e istruzione. Questo perché riferiscono che il successo in una delle due attività va a scapito del successo nell’altra, e spesso decidono di sacrificare i risultati scolastici per dare priorità al successo sportivo. Purtroppo tale sacrificio ha implicazioni per le future carriere degli atleti lasciandoli senza un chiaro percorso una volta terminata la loro carriera sportiva. Questa incertezza, insieme con la conseguente pressione finanziaria, rendono gli studenti-atleti ancora più vulnerabili all’ansia e allo stress.
In conclusione, emerge sempre più la necessità di sostenere e aumentare la ricerca in questo ambito in modo tale da avere nuove e adeguate informazioni in merito a questa realtà della Dual Career e poter aiutare gli studenti-atleti a conciliare i percorsi scolastici con quelli sportivi superando le criticità che si possono riscontrare sia a livello psicologico che fisico.
A cura della Dott.ssa Aurora Schiesaro
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
BIBLIOGRAFIA
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