NEWS
LO PSICOLOGO SPORTIVO E LA SUA DEFINIZIONE ISTITUZIONALE!
- 3 dicembre 2016
- Posted by: amministratore
- Categoria: Uncategorized
Tavolo Tecnico per la Psicologia dello Sport – 28 aprile 2016
“Si è riunito questa mattina per la prima volta in Italia il Tavolo Tecnico per la Psicologia dello Sport. Il Tavolo, voluto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, è composto da rappresentanti degli Ordini territoriali e da colleghi che, nell’ambito della psicologia dello sport, ricoprono cariche, esercitano rappresentanze in organismi internazionali. Il Presidente Giardina ha illustrato l’obiettivo del Tavolo che è quello di giungere ad una definizione istituzionale della professione di psicologo in ambito sportivo (formazione, competenza, attività, esperienza, strumenti) al fine di accreditare ancora di più questa professione all’interno del mondo sportivo.
Sono intervenuti il Prof. Fabio Lucidi, coordinatore del Tavolo, l’Onorevole Laura Coccia, Componente della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione); il Deputato Filippo Fossati, già presidente della Uisp, primo firmatario di 9 ddl sullo sport; Cristiano Violani, Preside della facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza; Giuseppe Gentile, Presidente del CUSI e commissario del Cus di Roma; Daniela Rossi, responsabile dell’area Salute e Stili di Vita della Uisp; Rossana Ciuffetti, Direttrice della Scuola dello Sport del Coni; Valter Magini, Presidente Federazione Italiana Pentathlon Moderno; Gianfranco Carabelli, ex Capo servizio della SDS, ex Segretario generale della FIDAL, della FIT e della Federscherma, attualmente Presidente dell’Accademia Maestri dello Sport. Ha aderito anche la Senatrice Josefa Idem, già Ministra per le Pari Opportunità, lo Sport e le Politiche Giovanili, pluricampionessa olimpica.” (https://www.psy.it/tavolo-tecnico-psicologia-dello-sport.html)
Lo psicologo dello sport è un dottore in psicologia che mette a disposizione le sue conoscenze per la formazione, tramite interventi individuali o di gruppo, dello staff dirigenziale, degli arbitri, degli allenatori, degli istruttori e degli atleti di sport individuali o di squadra. Si possono individuare due grandi aree interne alla Psicologia dello Sport (anche se, di fatto, vi è una sovrapposizione continua):
Area che concerne il tema della promozione del benessere ovvero lo studio degli effetti della partecipazione all’attività fisica sullo sviluppo e sulla salute psico-fisica
Lo psicologo non è un tecnico, quindi non eroga servizi concernenti consigli o strategie tecniche e tattiche, ma riveste un ruolo ben definito: quello di esperto di tematiche psicologiche e psicopedagogiche nei confronti di tutti i membri della Società sportiva. In questo modo lo psicologo dello sport acquisisce anche una funzione normativa, finalizzata alla educazione dei ragazzi, visto che educare significa creare delle regole e condividerle, ma allo stesso tempo far sì che vengano anche rispettate. La psicologia sportiva sta dando un enorme contributo alla comprensione del ruolo dello sport nello sviluppo dei bambini, evidenziando come debba rappresentare una esperienza divertente, di crescita e consapevolezza del proprio corpo, dello stare bene con sè stessi e con le altre figure significative in questo campo, come i compagni di squadra e il proprio allenatore. Perché ciò che più conta, e che nella società odierna si sta un po’ perdendo, è focalizzare la attenzione sul bambino con i suoi interessi e le sue passioni personali. Ciò significa rispettare ciascun ragazzo nelle sue fasi di crescita e nello specifico in ambito sportivo vuol dire curare i tempi del passaggio da “gioco” a “sport” inteso in senso agonistico, che può avvenire solo in maniera graduale.
Per poter far sì che sia possibile una divertente crescita personale e sportiva unita ad una profonda educazione, è necessario instaurare un contesto formativo in cui venga promosso e facilitato lo sviluppo di caratteristiche positive come la autonomia, la consapevolezza delle proprie possibilità e la capacità di affrontare e superare le difficoltà, venga favorita la socializzazione, la cooperazione e la capacità di rispetto di codici e norme precostituite. Uno degli intenti più importanti dello psicologo sportivo è quello di riportare lo sport giovanile ad essere una agenzia educativa per i ragazzi. Infine lo psicologo dello sport, attraverso la collaborazione con le società sportive, può diventare anche un supporto molto utile alle famiglie che hanno sempre meno tempo da dedicare ai figli, e, in situazioni particolarmente difficili, anche alla società, come per quei ragazzi che praticando uno sport in modo sano riescono a crescere meglio, senza dedicarsi così ad attività inopportune.
Area che concerne il tema dell’ottimizzazione della prestazione ovvero lo studio degli effetti dei fattori psicologici sulla prestazione fisica e motoria
La prima dimensione che sembra basilare è l’analisi dei processi cognitivi ed emotivi coinvolti nel controllo motorio e nella prestazione sportiva, delle abilità psicologiche implicate nei diversi tipi di discipline, dei processi motivazionali che favoriscono il coinvolgimento sportivo e il mantenimento nel tempo dell’interesse verso la disciplina, nonché la identificazione e lo sviluppo delle abilità interpersonali, delle dinamiche di gruppo, dei processi di autoregolazione, dei livelli di attivazione e dei sistemi per affrontare lo stress agonistico. Dunque essere operativi nell’ambito dello sport significa sviluppare un programma di allenamento per la mente, al pari dei programmi di allenamento fisico; ancor prima però significa lavorare su quegli elementi che costituiscono la base psicologica di un atleta e che gli permettono di utilizzare al meglio le proprie risorse, attraverso un opportuno allenamento mentale.
Lo psicologo dello sport così allena e potenzia le abilità mentali degli atleti, in particolare le principali competenze dello psicologo sportivo sono: il goal setting, ossia una formazione corretta degli obiettivi di prestazione e di risultato; allenare gli atleti a gestire le proprie emozioni; allenare gli atleti alla visualizzazione del percorso e dei gesti motori che devono compiere; migliorare l’autostima degli atleti; incrementare la loro motivazione; proporre strategie per la gestione dello stato di rilassamento e dell’attivazione psicofisica; studiare e potenziare gli stili attentivi; lavorare sul self talk (dialogo interno); diagnosticare psicopatologie sport-specifiche come la paura di vincere (nikefobia), l’ansia da prestazione o la sindrome del campione; analizzare il gesto motorio con videoregistrazioni; offrire consulenza sul dolore, depressione e perdita negli atleti; offrire consulenza sull’overtraining e sul burn-out sportivo; offrire consulenza sulla gestione della grinta e dell’aggressività in relazione allo sport; intervenire sull’infortunio e sul processo riabilitativo; seguire i passaggi di categoria e i cambiamenti nella vita degli sportivi; favorire il team building; favorire l’incremento della coesione di squadra; analizzare e sviluppare la leadership di atleti ed allenatori; sviluppare le competenze relazionali degli allenatori; sviluppare il fair play negli atleti; offrire consulenze di parent training ai genitori.
In questo modo lo psicologo dello sport riesce ad essere un valido sostegno per gli allenatori, i quali possono dedicarsi alla cura di temi tecnico-tattici e alla gestione delle relazioni, sapendo comunque di avere a disposizione atleti preparati dal punto di vista mentale e un gruppo unito, nel caso di sport di squadra. In definitiva, permettere agli atleti di esprimere il proprio stile e le proprie abilità nel modo migliore, aprendo così la strada a nuovi traguardi, dove l’uomo mette costantemente alla prova sè stesso, in una danza continua che rappresenta la vita, è ciò che esprime al meglio il ruolo della psicologia nell’ambito dello sport.
Fonti: “Human Resource in Sport Area” – “Consiglio Nazionale Ordine Psicologi”
Dott. Davide Ghilardi