NEWS
L’importanza delle soft skills nello sport e nel lavoro
Scontato per chi, scusa?
Imparare a relazionarsi con un compagno, un collega o semplicemente con un estraneo delle volte pare scontato. In fin dei conti non stiamo parlando di un compito gravoso e, come Darwin stesso ha sempre sostenuto, l’uomo è un animale sociale. Se vi dicessi, invece, che c’è di più sotto un semplice saluto oppure uno scambio di opinioni nel mondo lavorativo, ci credereste?
So che delle volte può sembrare assurdo e banale ma, più la società procede sotto il suo profilo tecnico, più alcuni aspetti sono dati per scontato.
Consideriamo un secondo il mondo lavorativo di oggi: le richieste paiono incessanti, complesse, irrazionali delle volte. Quale tipo di atteggiamento siamo incentivati ad attuare, secondo tale base, verso il prossimo? (James & James, 2004)
Premettendo che in natura viene prima l’agonismo della cooperazione, in momenti di stress acuto è più semplice affidarci al nostro istinto, ripescando quegli atteggiamenti atti non alla condivisione di risorse ma all’accentramento verso noi stessi. Una modalità adattiva di questo tipo provoca molte volte serie difficoltà a chi cerca di creare legami lavorativi, sportivi o amicali di durata. (Klaus, 2010)
Ecco, per quale motivo, ci vengono in soccorso le “soft skills”, anche dette “abilità trasversali, utili non solo ad una crescita personale, ma anche a cimentare rapporti positivi con il prossimo, gestione corretta delle proprie risorse economiche-psichiche e del proprio tempo.
Ma quante sono e quali sono? Beh, non tutti la pensano allo stesso modo, c’è chi le chiama con nomi diversi, oppure ne accorpa più di una creando una macro categoria: quello che a noi importa alla fine, è l’effetto che sono capaci di avere nel nostro quotidiano.
Al fine di darci una base sufficientemente stabile dalla quale partire, citiamo il “World Economic Forum” (https://www.healthcoachingmag.it/10-soft-skills-indispensabili-nel-mondo-del-lavoro/) che grazie ad un suo recente articolo ha identificato le 10 “soft skills” più richieste nel mondo del lavoro oggi:
1)Pensiero critico
2)Creatività
3)Gestione delle persone
4)Coordinamento con gli altri
5)Intelligenza emozionale
6)Giudizio e capacità decisionale
7)Orientamento al prossimo (empatia)
8)Negoziazione
9)Flessibilità cognitiva
10)Soluzione ai problemi complessi
Pare strano, molto probabilmente, che aspetti più tendenti al lavoro in azienda siano considerati anche per altre attività, come ad esempio quella sportiva. Tale stranezza parrebbe essere figlia di un pensiero che nel corso del tempo, a causa di una eccessiva settorializzazione del pensiero, ci porti a vedere in maniera unidirezionale questioni di questo tipo; eppure proprio in virtù di ciò è necessario che coach ed educatori istruiscano i propri “trainee” o atleti a queste dinamiche. Le società sportive, sono di norma le terze agenzie di socializzazione che gli individui tendendo a frequentare nella loro vita (dove la famiglia è prima e la scuola seconda). Meno settorializzazione avviene nel pensiero critico delle future generazioni più possibilità vi sarà di saper far fronte ad un mondo in costante mutamento e, come tale, spesso poco coerente con le richieste esterne.
Naufragar m’è dolce in questo mare
Torniamo allo sport, nostro primario argomento, e del perché sia una squadra sia un individuo singolo dovrebbero allenare queste abilità trasversali. (Kilday, 1996)
In primo luogo la gestione relazione sia con lo staff che con gli altri compagni ha valore fondamentale nella buona riuscita della performance. Mi capita spesso di avere a che fare con atleti che puntano al concetto di “Peak performance” senza neanche comprendere che per avere una prestazione quanto mai stabile le condizioni a priori, quali allenamento e disciplina personale, e rapporto sociale con il gruppo/nucleo devo avere quantomeno una parvenza di stabilità.
Non si impara a surfare con la tempesta, almeno non la prima volta, al massimo si affoga.
In secondo luogo è ottimo affinare l’autocontrollo e la gestione personale del fallimento/successo ed il peso emotivo che ne comporta. Se considerammo il giovane talento della boxe “Rayan Garcia” (https://www.youtube.com/watch?v=fjgwY-FFfCk) quando lui parla di autogestione nell’allenamento fa sempre riferimento alla sua meticolosità. Ha un piano in testa, ha volontà e organizzazione. Tale esempio ci deve far notare che, anche se il giovane è lasciato in autonomia, l’atteggiamento è quello di una crescita costante, cosa che raramente avviene negli atleti amatoriali. Anche nel caso contrario, gli stessi istruttori, se consapevoli della diversità di approccio richiesta per sbloccare il potenziale di ogni ragazzo/a possono ottenere enormi risultati evitando inutili frustrazioni con possibili ricadute negative o l’abbandono repentino delle attività. (Robles, M. M; 2012)
Concludendo, come agenzie di socializzazione, formazione ed insegnamento il lavoro (si, avete letto bene! Una buona azienda alimenta la crescita individuale anche sotto questo profilo), la scuola ed i centri sportivi dovrebbero far riferimento alle necessità del mondo esterno permettendo di concretizzare quel complesso sistema di segni e simboli che è l’educazione ed effettivamente permettere di Condurre-fuori (dal latino, ex-ducere) gli individui che ne fanno parte.
Non è stato scelto a caso il parallelismo lavoro-sport poiché non di rado le società sportive ricalcano in miniatura quello che avviene tutti i giorni nelle grande aziende, socialmente parlando. Saper sfruttare al meglio l’adolescenza e la giovinezza dell’individuo educandolo/a alle “abilità trasversali” permette di aumentare le chance di adattamento al caotico e stupendo mondo che ci si presenta davanti.
Vi lascio un link in cui potete trovare utili ed interessanti informazioni sulle “soft skills” e come migliorarle.
Skillopedia: https://www.youtube.com/channel/UCC3UrdqNf6rpWZoTiYbYk4A
Dott. Adriano Grazioli
Instagram: https://www.instagram.com/bardellapsicologia/
Collegamenti: https://linktr.ee/barpsicologia
Biografia:
-James, R. F., & James, M. L. (2004). Teaching career and technical skills in a “mini” business
world. Business Education Forum, 59(2), 39-41.
-Kilday, J. (1996). Getting all the skills employers want. Techniques: Making Education &
Career Connections, 71(11), 21-25.
-Klaus, P. (2010). Communication breakdown. California Job Journal, 28, 1-9.
-Robles, M. M. (2012). Executive perceptions of the top 10 soft skills needed in today’s workplace. Business communication quarterly, 75(4), 453-465.
-https://www.healthcoachingmag.it/10-soft-skills-indispensabili-nel-mondo-del-lavoro/
-(https://www.youtube.com/watch?v=fjgwY-FFfCk)