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LA PERSONALITA’ NELLO SPORT
La personalità è un elemento chiave nello sport che può influenzare in modo significativo le prestazioni degli atleti. Ogni individuo ha una propria personalità unica che può essere un aspetto determinante per il successo di un atleta.
Il termine “personalità” deriva dal latino “persona”, che vuol dire “maschera”: indicava, appunto, la maschera indossata dagli attori in teatro, che copriva il loro volto, lasciando una grande apertura attraverso la quale (“per”) potevano diffondere la voce (“sona”). In termini più psicologici, possiamo definire la personalità come il complesso di tratti distintivi che caratterizzano un individuo e che influenzano il modo in cui si comporta in varie situazioni.
Uno dei fattori di personalità più studiati, anche nel mondo dello sport, è il perfezionismo in quanto la partecipazione ad attività sportive intense ne può favorire lo sviluppo a causa dell’enfasi posta così spesso sulle prestazioni e sui risultati nelle competizioni. Il perfezionismo è uno stile di personalità caratterizzato dall’imposizione di standard di prestazione estremamente elevati, dalla ricerca della perfezione e dalla tendenza a essere eccessivamente critici nel valutare le proprie prestazioni. Il concetto di perfezionismo può avere due accezioni:
- Una positiva, definendolo come aspirazione perfezionistica, che riflette gli standard personali di perfezionismo e la ricerca della perfezione orientata a sé stessi;
- Una negativa, ovvero di preoccupazione perfezionistica che, invece, riflette la preoccupazione di commettere errori, la costante discrepanza tra i propri standard e la realtà delle prestazioni, il timore di una valutazione negativa e del rifiuto da parte degli altri se non si riesce a essere perfetti.
È proprio dalle aspirazioni perfezionistiche che gli atleti possono trarre vantaggio sviluppando un elevato livello di dedizione, impegno e determinazione. Invece il perfezionismo non controllato o preoccupazione perfezionistica può portare a conseguenze negative, come alti livelli di stress, ansia, paura del fallimento e, nel peggiore dei casi, allo sviluppo di disturbi alimentari o depressivi.
È importante quindi trovare un equilibrio tra l’ambizione di migliorarsi costantemente e l’accettazione dei propri limiti e dei possibili errori. Soprattutto, è fondamentale sapere che la perfezione assoluta non esiste nello sport e che bisogna imparare a gestire le proprie aspettative, focalizzandosi sui progressi ottenuti e sui traguardi raggiunti piuttosto che sulle eventuali imperfezioni.
In generale, esistono diversi approcci che permettono di analizzare la personalità da diversi punti di vista. Tra questi troviamo l’approccio dei tratti. Per tratti si intende le unità fondamentali della personalità, ovvero le dimensioni di base su cui le persone differiscono. Secondo tale approccio si ritiene che i tratti siano relativamente stabili, duraturi e coerenti in modo da predisporre una persona ad agire in un certo modo, indipendentemente dalla situazione o dalle circostanze. Tuttavia, è importante ricordare che la personalità non è una caratteristica statica e può cambiare nel corso del tempo in risposta alle esperienze di vita e agli stimoli esterni.
Tra i modelli più comuni e utilizzati per classificare le persone in base ai loro tratti dominanti troviamo il Big Five (Costa & McCrae 1992). All’interno di questo modello i tratti di personalità sono definiti attraverso cinque dimensioni:
- l’estroversione: tendenza a essere spontanei, dominanti, energici, orientati verso le emozioni positive e con un forte senso di socialità;
- il nevroticismo o instabilità emotiva: si definisce come l’adattamento rispetto a emozioni negative come ansia, preoccupazione e vulnerabilità allo stress. Misura la capacità di affrontare e controllare reazioni emotive forti;
- l’amicalità: capacità di creare legami con gli altri, la tendenza a mettere in atto comportamenti altruistici, empatici, di supporto emotivo ed evitare il conflitto. Livelli bassi di tale tratto individuano la tendenza ad essere poco cooperativi, competitivi e predisposti al conflitto, indifferenti nei confronti degli altri individui;
- la coscienziosità: misura il grado di organizzazione, affidabilità, puntualità e persistenza nel raggiungimento di un obiettivo. Inoltre, può essere definita come la tendenza a essere perseveranti, rispettosi delle regole, disciplinati e perfezionisti;
- l’apertura all’esperienza: è stata definita dai teorici con denominazioni molto differenti tra loro come immaginazione, intelligenza, cultura. Alti livelli di apertura all’esperienza sono associati ad alti livelli di creatività, immaginazione e curiosità.
In un recente studio, si è concluso come i come i tratti di personalità sono correlati al successo sportivo a lungo termine. In generale, la coscienziosità e il nevroticismo sembrano essere i più importanti tratti per il successo atletico e queste associazioni sembrano rispecchiare quelle osservate in altri contesti di prestazione come, per esempio, nel successo accademico e in quello lavorativo. Infatti si è riscontrato come gli atleti che gareggiano in competizioni nazionali o internazionali riportano livelli più alti di coscienziosità e più bassi di nevroticismo rispetto a quelli che gareggiano in competizioni di club o regionali. Questo proprio perché si è osservato che gli sportivi con elevati livelli di coscienziosità utilizzano migliori strategie di preparazione, corrono meno rischi avventati e mettono in atto comportamenti più efficaci prima e durante le competizioni. Inoltre, tali atleti riferiscono relazioni più favorevoli con i compagni di squadra e con gli allenatori. Infatti, la personalità degli atleti può influenzare anche la dinamica di squadra e le relazioni all’interno di un gruppo. Gli atleti che sono empatici, socievoli e cooperativi tendono ad essere più apprezzati dai compagni di squadra e a contribuire positivamente al clima di squadra. D’altra parte, gli atleti che sono individualisti o dominanti possono creare tensioni all’interno del gruppo e influenzare negativamente le prestazioni dell’intera squadra.
In conclusione, la personalità è un elemento chiave nello sport che può influenzare le prestazioni degli atleti. Gli allenatori e gli atleti stessi devono essere consapevoli delle proprie caratteristiche di personalità e di come queste possono influenzare il loro comportamento e le loro prestazioni nello sport. Sviluppare una maggiore consapevolezza della propria personalità e imparare a gestire in modo costruttivo le proprie caratteristiche distintive può fare la differenza per raggiungere il successo sportivo.
A cura della Dott.ssa Aurora Schiesaro
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
BIBLIOGRAFIA
Allen M.S., Greenlees I., e Jones M. (2013). Personality in sport: A comprehensive review. International Review of Sport and Exercise Psychology, 6(1), 184-208.
Costa P.T. & McCrae R.R. (1992). Four ways five factors are basic. Personality and individual differences. 13(6), 653-665
Hill A.P. (2016). The Psychology of Perfectionism in Sport, Dance and Exercise. Routledge
Jackson B., Dimmock J.A., Gucciardi D.F. e Grove J.R. (2010). Relationship commitment in athletic dyads: Actor and partner effects for Big Five self- and other-ratings. Journal of Research in Personality, 44, 641–648