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FRONTEGGIARE LE SCONFITTE NELLO SPORT
Nello sport l’alternanza tra vittorie e sconfitte è un elemento che di norma rappresenta una costante nel percorso di un atleta, diventa pertanto fondamentale lavorare sulle proprie reazioni e sulla gestione di questi due opposti che esercitano un’influenza considerevole sul benessere psicologico.
A una vittoria è associata una reazione positiva e spontanea, seppure la sua gestione non sia scontata come ad esempio nel contesto di competizioni a lungo termine dove questa può causare una diminuzione dell’impegno. Una sconfitta invece è certamente più complicata da affrontare, le possibili conseguenze di una gestione della sconfitta non ottimale sono ripercussioni su autostima, motivazione e fiducia in sé stessi. Gli atleti che non sanno come gestire le sconfitte possono cadere in uno stato di demoralizzazione, in cui l’incapacità di superare la sconfitta influisce negativamente sulle loro performance future e portandoli a entrare in un circolo vizioso.
Alcuni concetti della psicologia che si sono rivelati utili per affrontare questi momenti sono l’autocompassione, l’autoaffermazione e la resilienza: l’autocompassione consiste nel sentirsi toccati emotivamente dalla propria sofferenza e allo stesso tempo desiderosi di volerla alleviare (Neff, 2003). L’autocompassione permette di porsi nei propri confronti in un’ottica di accettazione che prescinde dalla presenza di giudizi positivi (sia esterni che propri). L’autoaffermazione è un processo volto a proteggere la percezione di adeguatezza e integrità del proprio sé (che può attivarsi appunto in situazioni di minaccia come una sconfitta) attraverso l’azione o il cercare di spiegare con razionalità ciò che è accaduto (Steele, 1988). Secondo la definizione dell’APA (American Psychological Association) la resilienza è il processo e il risultato di un adattamento a esperienze difficili e sfidanti, in particolare grazie a una flessibilità mentale, emotiva e comportamentale. È stato dimostrato che la resilienza pur essendo presente in diversa misura in ciascun individuo si può coltivare e migliorare se si lavora sulle proprie risorse e abilità in modo adeguato. (APA, 2022)
Una delle sfide che gli atleti devono affrontare dopo una sconfitta è la gestione delle emozioni negative. È importante che gli atleti accettino queste emozioni senza giudizio e le elaborino in modo costruttivo (Lazarus, 2000). Ciò potrebbe comportare la condivisione delle emozioni con un allenatore, un amico fidato o un professionista della salute mentale, che può aiutare gli atleti a trovare modi sani per elaborare la sconfitta e a sviluppare strategie per affrontare la situazione.
Un approccio che considera la prestazione a 360 gradi è quello dell’analisi della sconfitta, una strategia razionale che impedisce alle emozioni di prendere il sopravvento. Questo processo comporta l’analisi di ciò che è andato storto durante la gara o la competizione, identificando le aree in cui l’atleta ha commesso errori o potrebbe migliorare. Gli atleti possono poi utilizzare queste informazioni per migliorare la loro tecnica, la loro preparazione mentale o la loro strategia di gioco.
Se è vero che è necessario analizzare quanto fatto in modo critico allo stesso tempo è importante concentrarsi sui progressi fatti e su quanto di buono è stato fatto anche in caso di sconfitte. Concentrarsi su questi progressi può aiutare gli atleti a mantenere la motivazione e la fiducia. In tal senso un prerequisito fondamentale perché questo possa accadere è avere cura dell’ambiente e del contesto che circonda l’atleta. Questo deve essere caratterizzato da un clima di accettazione e mastery oriented, focalizzato quindi sul miglioramento e sull’acquisizione di abilita invece che sul risultato (Elliott, 1988)
Mantenere una prospettiva a lungo termine è un’altra strategia importante. Le sconfitte sono un evento isolato nella carriera di un atleta e non dovrebbero definire il suo successo o il suo valore come persona. Mantenere una prospettiva a lungo termine può aiutare gli atleti a superare le sconfitte e a concentrarsi sui loro obiettivi a lungo termine.
A cura del Dott. Fausto Verza
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab
BIBLIOGRAFIA
Neff (2003) The Development and Validation of a Scale to Measure Self-Compassion, Self and Identity, 2:3, 223-250, DOI: 10.1080/15298860309027
Claude M. Steele, The Psychology of Self-Affirmation: Sustaining the Integrity of the Self, Advances in Experimental Social Psychology, Academic Press, Volume 21, 1988, Pages 261-302, https://doi.org/10.1016/S0065-2601(08)60229-4.
Da https://www.apa.org/topics/resilience, consultato in data 18/03/2023
Lazarus, R. S. (2000). How Emotions Influence Performance in Competitive Sports, The Sport Psychologist, 14(3), 229-252.
Elliott, E. S., & Dweck, C. S. (1988). Goals: An approach to motivation and achievement. Journal of personality and social psychology, 54(1), 5.