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Back to… training
Gli appassionati di sport di tutto il mondo possono finalmente tirare un sospiro di sollievo, poiché le leghe, i tornei e le competizioni stanno per tornare con una serie di emozionanti sfide e momenti da non perdere. Infatti la fine di agosto per molti sport coincide con la conclusione della pausa estiva, mentre in alcuni casi, soprattutto in ambito professionistico, la stagione sportiva è da poco ricominciata.
La sosta estiva è un momento di meritato riposo per molti atleti. Questo periodo di pausa offre il tempo necessario per guarire da infortuni, migliorare dal punto di vista atletico, approfittare per passare del tempo con i propri cari e ricaricare le energie, in modo da poter preparare al meglio la nuova ed imminente stagione sportiva.
In uno studio effettuato su diciassette ballerine professioniste sono stati raccolti e confrontati dati relativi alle loro prestazioni pre e post pausa estiva, evidenziando a fine stagione la presenza di caratteristiche tipiche del burnout ed un conseguente deterioramento della condizione fisica delle ballerine. La pausa estiva ha contribuito a ripristinare determinate caratteristiche fisiche, fra cui: un aumento del 15% della flessibilità, un aumento del 16% nella potenza muscolare delle gambe, un aumento del 10% nel VO2max (ovvero il massimo volume di ossigeno consumato in un minuto, una metrica che definisce il livello cardiorespiratorio e aerobico personale).
Per quanto riguarda gli atleti professionisti, la pausa estiva può dare loro l’opportunità di allentare le redini e dedicare del tempo alla famiglia, agli amici e alle passioni personali. D’altro canto, l’improvvisa inattività può comportare un deterioramento delle prestazioni e un aumento del rischio di infortuni quando gli atleti tornano all’azione, in quanto il corpo potrebbe non essere completamente pronto per il ritmo intenso delle competizioni. Tornare all’ambiente competitivo richiede forti capacità di (ri)adattamento, in quanto gli atleti hanno la necessità di riappropriarsi rapidamente della loro routine tipica della stagione sportiva.
A questo proposito nel 2020 un team di ricercatori ha analizzato i dati relativi alle prestazioni dei calciatori della Liga spagnola nelle quattro stagioni precedenti, in particolare valutandone la velocità e le distanze coperte. I risultati ottenuti evidenziano come la prestazione delle squadre fosse meno brillante all’inizio della stagione, richiedendo circa 8-10 giornate per tornare a livelli ottimali e stabili.
Lo studio di de Souza et al. (2020) fa capire come oltre al rappresentare un motivante inizio ricco di nuove sfide, la ripresa della stagione sportiva è anche un periodo di difficoltà. Una delle sfide principali che gli atleti affrontano all’inizio di una nuova stagione è appunto l’adattamento al ritmo competitivo. Dopo un periodo di pausa e riposo, il passaggio alla fase di preparazione e allenamento può essere difficile. Gli atleti devono riacquistare rapidamente la loro forma fisica ottimale, affinare le loro abilità e mettersi alla prova in competizioni di alto livello. Inoltre, gli atleti si trovano a modificare la loro routine adottata in estate, osservando un decremento del tempo libero da poter passare con i propri cari. Questa transizione può essere faticosa sia fisicamente che mentalmente.
Professionisti o no, nella fase di ripresa è comune sentirsi “svogliati”, ovvero poco motivati, per diverse ragioni, fra cui le alte temperature che rendono più difficile e faticoso allenarsi. Quando le temperature esterne aumentano, il nostro corpo reagisce in vari modi. Il calore può aumentare il rischio di disidratazione, spossatezza e colpi di calore. Inoltre, l’allenamento in condizioni di calura può essere più faticoso e meno sicuro se non si tengono in considerazione alcuni fattori chiave.
Adattare l’allenamento alla stagione estiva è fondamentale per mantenere una buona salute e forma fisica. Ecco perché è importante evitare il sovraccarico termico, migliorare la capacità di recupero, effettuare un raffreddamento e stretching adeguati e mantenersi adeguatamente idratati. Ciò evidenzia la necessità di strutturare schede di allenamento ad hoc per la pausa estiva, che prevedano una serie di esercizi volti a mantenere un tono muscolare attivo, senza però affaticare troppo il corpo. Il mantenimento della tonicità muscolare potrebbe aiutare anche in fase di ripresa.
Per i non professionisti la fine della pausa estiva coincide anche con la ripresa degli altri impegni della vita quotidiana – scuola, università, lavoro – aumentando così la percezione dello stress e della difficoltà nella gestione del proprio tempo. Dopo la complicatissima interruzione delle ferie e con la ripresa di ritmi di allenamento più serrati, in concomitanza con altri impegni, si aggiungono altre difficoltà legate alla gestione dello stress e del tempo, quali il ripristino di un regime alimentare adeguato alla imminente stagione estiva.
Per sopperire all’interruzione totale o parziale dell’esercizio fisico, sarebbe utile integrare l’allenamento mentale. Ad esempio la visualizzazione mentale, o imagery, è una tecnica che consente di creare vivide rappresentazioni mentali di situazioni o esperienze. Quando viene visualizzata una situazione, il cervello attiva le stesse reti neurali che sarebbero coinvolte se stessimo effettivamente svolgendo quell’azione. Questo collegamento tra immaginazione e azione può aiutare a mantenerci “attivi” anche durante il periodo di sosta, rafforzando le connessioni neurali coinvolte nell’esecuzione di quel movimento.
In conclusione, riprendere gli allenamenti, la giusta alimentazione e un buon livello di motivazione non è affatto facile dopo la pausa estiva. Proprio a causa di queste difficoltà che potrebbero rallentare il processo, è consigliabile optare nella pianificazione per il raggiungimento di obiettivi a breve termine, senza vivere con false aspettative, magari irrealistiche, che, al contrario, andrebbero a peggiorare i livelli di motivazione e di autoefficacia percepita.
A cura delle Dott.sse Veronica Mattarozzi e Barbara Bruni Cerchier
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
BIBLIOGRAFIA
de Souza, D. B., González-García, J., López-Del Campo, R., Resta, R., Buldú, J. M., Wilk, M., & Coso, J. (2020). Players’ physical performance in LaLiga when the competition resumes after COVID-19: Insights from previous seasons. Biology of Sport, 38(1), 3-7.
Jeannerod, M. (1994). The representing brain: Neural correlates of motor intention and imagery. Behavioral and Brain sciences, 17(2), 187-202.
Koutedakis, Y., Myszkewycz, L., Soulas, D., Papapostolou, V., Sullivan, I., & Sharp, N. C. (1999). The effects of rest and subsequent training on selected physiological parameters in professional female classical dancers. International journal of sports medicine, 20(06), 379-383.
Marlow, C. (2009). Creating positive performance beliefs: The case of a tenpin bowler. Applied sport psychology: A case-based approach, 65-87.