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AMBIENTI ALTAMENTE PERFORMANTI
Al giorno d’oggi la struttura di una società sportiva, in particolar modo di una società sportiva d’élite, sta diventando sempre più simile a quella di un’azienda commerciale, un business. Mantenere livelli ottimali di performance è un obiettivo comune ad entrambi i contesti. Una delle regole non scritte dello sport agonistico è competere per vincere. In molti sport professionistici o semi-professionistici, prestazioni vincenti permettono alla società di ricevere più fondi e di disporre di una maggior liquidità da poter investire. A sua volta, una maggior disponibilità economica consente di essere più competitivi e acquisire maggior visibilità e prestigio. Il tutto porta alla creazione di un circolo virtuoso (o vizioso) basato sulle vittorie.
Le similarità evidenziate con le varie organizzazioni commerciali sono visibili anche nell’incorporazione di elementi imprenditoriali quali leadership, un team altamente performante, cultura e benessere della squadra, programmazione di obiettivi chiari. In ambito della psicologia del lavoro è stato riscontrato come un ambiente lavorativo appagante, incoraggiante e motivante stimoli il benessere psicofisico dei dipendenti ed incentivi la loro performance.
Nonostante queste nozioni siano state comprovate in diversi studi scientifici, l’elemento principale attorno al quale ruota la psicologia dello sport (sia in ambito di ricerca che in psicologia applicata) è l’individualità dell’atleta. Spesso si tende a dare per scontato l’impatto che l’ambiente ha su di essi. Il concetto di ambiente altamente performante è stato introdotto solo di recente (Jones, Gittins e Hardy, 2009) e consiste nel creare le basi politiche e socioculturali necessarie per promuovere il benessere individuale e collettivo, una crescita personale professionale, una migliore attenzione, un maggior coinvolgimento ed infine un’ottimizzazione delle prestazioni.
Secondo questo modello ci sono quattro componenti psico-sociali chiave, i quali contribuiscono alla creazione e al mantenimento di un ambiente altamente performante. Questi componenti sarebbero: leadership, facilitatori, persone e cultura.
- Per leadership si intende il processo per cui un individuo esercita la sua influenza al fine di spingere la squadra verso il raggiungimento di un obiettivo comune. Secondo gli autori, esisterebbero diverse attitudini che un leader dovrebbe essere incoraggiato a sviluppare per poter creare un ambiente altamente performante, tra cui visione, supporto e sfida. Una leadership sarebbe appunto basata sul fornire alla squadra degli ideali, valori e aspirazioni necessari per fissare gli obiettivi ed incentivare all’azione, sul fornire supporto a coloro che fanno parte di quell’ambiente, e su una sana competizione;
- I facilitatori sono quegli strumenti necessari ad un atleta, squadra e/o società per operare in maniera efficace. All’interno di questa componente troviamo le informazioni (es. normative e procedure), l’attrezzatura e gli incentivi (es. economici, legati alle prestazioni);
- Con il termine “persone” si intendono tutti quegli individui che fanno parte della società intesa come azienda, i loro comportamenti (sia a livello individuale che collettivo), la loro mentalità e capacità;
- La cultura rappresenta il modo in cui un’azienda è in grado di bilanciare la propria produttività e il raggiungimento degli obiettivi, il proprio benessere e quello dei dipendenti, la creatività, il controllo dei propri sistemi e processi interni. La cultura riflette gli obiettivi e i principi etici dell’azienda stessa, con un particolare focus sul modo in cui tutti i suoi componenti la rappresentano, sia a livello morale che comportamentale.
Tutte le variabili che compongono il modello dell’ambiente altamente performante operano in circuiti di feedback. Ciò significa che intervenire su un fattore ha conseguenze su tutti gli altri. Modificare questa interazione ha anche un impatto sulle prestazioni. Questo principio sarebbe vero sia in positivo che in negativo. Ad esempio, Fletcher e Hanton (2003), intervistando atleti che competono a livello internazionale, hanno identificato come elementi appartenenti a questo modello vengano considerati dagli atleti stessi come controproducenti ai fini della performance. Basti pensare a sessioni di allenamento o competizioni mal organizzate, problemi di leadership, mancanza di coesione, tensione all’interno della squadra, mancanza di comunicazione. Tutti questi elementi sono stati definiti come principali cause di stress.
Ne deriva che costruire e mantenere un ambiente positivo ed incoraggiante spesso fa la differenza fra una performance ottimale e una non ottimale. Del resto, elementi come una visione e obiettivi chiari, normative e procedure ben strutturate, assieme ad un clima aziendale collaborativo e solidale, gettino le basi per risultati positivi sul lungo termine. Per uno psicologo sportivo diventa quindi importante conoscere i principi e l’importanza della creazione e del mantenimento di un ambiente altamente performante quando lavora a stretto contatto con una o più società sportive.
A cura della Dott.ssa Veronica Mattarozzi
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab
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