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La specializzazione precoce nello sport
- 17 luglio 2024
- Posted by: Emma Benini
- Categoria: Articoli
LA SPECIALIZZAZIONE PRECOCE NELLO SPORT
La specializzazione precoce nello sport si riferisce alla pratica di allenare i giovani atleti in un unico sport in maniera intensiva e esclusiva sin dalla tenera età. Questo fenomeno è diventato sempre più comune negli ultimi decenni, con l’obiettivo di creare atleti d’élite.
Le ragioni della specializzazione sportiva sono multifattoriali e includono la spinta dei genitori e dell’atleta verso il successo atletico, la possibile remunerazione finanziaria e il perseguimento del sogno di uno status sportivo professionistico.
Vantaggi della specializzazione precoce
Si ritiene che un allenamento intenso durante tutto l’anno focalizzato su un singolo sport dalla tenera età porti al futuro successo sportivo: questo approccio permette agli atleti di sviluppare competenze specifiche proprie dello sport scelto, che possono essere superiori rispetto a quelle dei coetanei che praticano più sport. Il risultato è una maggiore competenza tecnica e tattica in quel particolare sport.
Gli atleti specializzati precocemente sono spesso in grado di partecipare allo sport scelto a livelli più avanzati sin da giovani. Questo perché l’intensa pratica e l’esperienza accumulata consentono loro di competere con e contro atleti più esperti, accelerando la loro crescita e al loro sviluppo sportivo.
Un altro vantaggio riguarda le opportunità di carriera: gli atleti che raggiungono un alto livello di competenza possono ottenere borse di studio universitarie, contratti professionali e riconoscimenti vari. Queste opportunità non solo riconoscono il loro talento e impegno, ma possono anche fornire un sostegno finanziario significativo, aprendo porte per future carriere nello sport.
Svantaggi della specializzazione precoce
La specializzazione sportiva introduce molteplici fattori di stress che possono influenzare negativamente la salute e la funzionalità mentale dei giovani atleti. La pressione costante per eccellere, sia da parte dei genitori che degli allenatori, può generare un’elevata ansia da prestazione. Questo può portare a una riduzione del divertimento e aumentare il rischio di esaurimento psicologico. I giovani atleti possono sentirsi sopraffatti dalle aspettative e dalla necessità di raggiungere risultati eccellenti costantemente.
Negli ultimi anni, sono state sollevate numerose preoccupazioni riguardo al fatto che la specializzazione precoce induce i giovani atleti a concentrarsi esclusivamente sulla prestazione sportiva e sui risultati, riducendo il divertimento. L’accumulo di esperienze positive è fondamentale per costruire l’autostima e salvaguardare la salute mentale degli atleti più giovani. Favorire un ambiente positivo e divertente migliora la resilienza e la forza mentale dell’atleta, proteggendo la salute mentale degli atleti d’élite durante i periodi di elevato stress.
Uno studio ha confrontato due gruppi di atleti: uno composto da atleti di livello nazionale e l’altro da atleti di livello mondiale. L’analisi ha mostrato che gli atleti di livello mondiale hanno trascorso gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza partecipando a vari sport oltre al proprio sport dominante. Un altro studio ha evidenziato che coloro che hanno raggiunto il successo atletico precoce grazie alla specializzazione non sono riusciti a mantenerlo fino all’età adulta. La pratica di più sport durante l’infanzia non solo migliora la salute fisica generale dell’atleta, ma consente anche di acquisire competenze e abilità diverse, trasferibili da uno sport all’altro.
Un altro aspetto importante riguarda il rischio di infortuni: ripetere continuamente gli stessi movimenti specifici di uno sport può causare lesioni da stress ripetitivo, soprattutto negli atleti che si specializzano prima della pubertà. Questo periodo coincide spesso con la maturazione e la crescita scheletrica, aumentando il rischio di infortuni. Lesioni come tendiniti, fratture da stress e altre condizioni croniche possono diventare prevalenti, compromettendo la carriera sportiva a lungo termine.
La specializzazione precoce può portare al burnout, una condizione in cui gli atleti perdono l’interesse e la passione per il loro sport. I giovani atleti specializzati in tenera età tendono a ritirarsi dallo sport a causa del burnout. I fattori che contribuiscono al burnout possono essere direttamente o indirettamente legati alla specializzazione e includono volumi estremamente elevati di allenamento, aspettative di prestazione impegnative, competizioni frequenti, perfezionismo, bisogno di compiacere gli altri, bassa autostima, stress e ansia. Il burnout può avere effetti duraturi, influenzando negativamente la motivazione e il benessere generale dell’atleta.
Conclusione
Specializzarsi in un singolo sport è spesso considerato un percorso necessario per coloro che aspirano a diventare atleti professionisti. Tuttavia, è essenziale riconoscere e gestire i rischi associati a questa pratica per evitare di perdere atleti promettenti troppo presto.
La partecipazione sportiva ha dimostrato di avere un effetto protettivo sulla salute mentale dei giovani atleti, a patto che l’esperienza sportiva sia piacevole e adeguata al loro sviluppo. Pertanto, è cruciale che questi aspetti rimangano prioritari per gli atleti che scelgono di specializzarsi in un singolo sport. I preparatori atletici e l’intero team sanitario dovrebbero monitorare attentamente non solo le risposte fisiche, ma anche quelle psicologiche degli atleti ai cambiamenti nel volume e nell’intensità dell’allenamento.
Sebbene si ritenga comunemente che la specializzazione sportiva precoce conduca a una carriera atletica di successo, le prove attuali suggeriscono che praticare più sport durante l’infanzia possa effettivamente portare a maggior successo in età adulta. Bilanciare gli allenamenti intensivi con momenti di svago è cruciale per assicurare che i giovani atleti mantengano una relazione sana e positiva con lo sport.
Partecipare a diverse attività sportive durante l’infanzia favorisce uno sviluppo fisico e mentale equilibrato, riducendo il rischio di lesioni e burnout. Adottare un approccio olistico che consideri sia il benessere fisico che mentale è essenziale per prevenire gli effetti negativi della specializzazione precoce e per sostenere una carriera sportiva lunga e appagante. I segni e i sintomi del burnout nei giovani atleti possono essere vaghi e difficili da individuare: i medici devono essere attenti alla possibile diagnosi di burnout, soprattutto quando sono presenti sintomi vaghi e un calo del rendimento scolastico.
Infine, offrire supporto psicologico e creare un ambiente di allenamento che valorizzi il divertimento, la crescita personale e l’apprendimento continuo può aiutare i giovani atleti a prosperare. Questo approccio li aiuta a raggiungere il loro pieno potenziale senza compromettere la loro salute, assicurando che lo sport rimanga una fonte di gioia e sviluppo positivo.
A cura della Dott.ssa Emma Benini
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab
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