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Infortuni nello sport: superarli con mente e corpo
- 27 maggio 2024
- Posted by: annaventurini97@gmail.com
- Categoria: Articoli Uncategorized
Infortuni nello sport: superarli con mente e corpo
Gli atleti, costantemente esposti al logorio fisico del proprio corpo, spesso devono affrontare infortuni che richiedono non solo un recupero fisico, ma anche un supporto psicologico. Gli infortuni sportivi non sono solo un problema fisico: possono causare gravi ripercussioni emotive, talvolta portando a disturbi post-traumatici da stress o altre condizioni cliniche.
Gli infortuni sportivi minacciano la carriera e il successo degli atleti. Alcuni infortuni sono piccoli e non hanno alcun impatto, altri invece possono porre fine alla carriera e avere conseguenze sulla qualità della vita degli atleti. Inoltre, gli infortuni determinano costi riabilitativi, che riguardano gli atleti e/o le organizzazioni sportive, in termini di costi monetari o di tempo perso.
La complessità degli infortuni sportivi
Le ricerche recenti hanno evidenziato come gli infortuni sportivi abbiano una patogenesi multifattoriale. Esistono infatti due principali categorie di fattori di rischio che interagiscono nella loro genesi:
1. Cause estrinseche: Questi fattori sono legati al tipo di sport praticato, alle modalità di allenamento, al contesto ambientale e all’equipaggiamento utilizzato. Ad esempio, uno sport di contatto come il calcio ha un rischio di infortuni diverso rispetto a uno sport individuale come il tennis.
2. Cause intrinseche: Questi fattori riguardano le caratteristiche personali dell’atleta, sia fisiche che psicologiche. La predisposizione genetica, la condizione fisica generale, e aspetti psicologici come lo stress e l’ansia possono influenzare il rischio di infortuni.
Nonostante sia chiaro che una combinazione di questi fattori può aumentare il rischio di infortuni, il modo in cui specifici fattori fisici e psicologici interagiscono per predisporre alcuni atleti a un rischio maggiore non è ancora del tutto compreso.
L’importanza della riabilitazione psicologica
La maggior parte degli atleti esperimenta infortuni durante la loro carriera, e la gestione di questi momenti critici è fondamentale per il loro benessere e per lo sviluppo della loro carriera. La riabilitazione non deve essere vista solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Questo approccio olistico coinvolge quattro aree interconnesse:
1. Benessere fisico: recupero delle capacità fisiche e delle funzionalità motorie.
2. Benessere emozionale: gestione delle emozioni negative e promozione di uno stato emotivo positivo.
3. Benessere sociale: mantenimento dei legami sociali e dell’integrazione con il gruppo sportivo.
4. Area del sé: recupero dell’identità atletica e dell’autostima.
La risposta psicologica all’infortunio
La risposta psicologica a un infortunio è strettamente legata al senso di identità dell’atleta e al suo investimento nello sport. Gli atleti che vedono la propria identità principalmente nel ruolo di sportivi possono sperimentare una vasta gamma di emozioni negative in seguito a un infortunio, come rabbia, tristezza, frustrazione, senso di colpa, solitudine, ansia e depressione. Altri possono percepire l’infortunio come un sollievo, un’opportunità di pausa da una routine stressante o come una giustificazione per abbandonare lo sport.
Strategie psicologiche per la riabilitazione
Per facilitare il recupero e il ritorno all’attività sportiva, è essenziale adottare strategie psicologiche specifiche:
1. Autovalutazione e dialogo interno: la valutazione cognitiva e il dialogo interno (self talk) influenzano direttamente le risposte emotive e comportamentali dell’atleta. Utilizzare un dialogo interno positivo può aiutare a ridurre la catastrofizzazione dei pensieri e a promuovere una visione più realistica e positiva della situazione.
2. Impostazione degli obiettivi (Goal Setting): definire obiettivi chiari e raggiungibili è cruciale nel contesto riabilitativo. Questa tecnica può aumentare i livelli di motivazione, impegno, perseveranza e autoefficacia, migliorando l’aderenza al trattamento e facilitando un ritorno di successo allo sport. Gli obiettivi devono essere sia fisici che psicologici, legati alla prestazione sportiva ma anche alla vita quotidiana.
3. Visualizzazione (Imagery): la visualizzazione è uno strumento efficace per affrontare l’infortunio, ridurre lo stress, gestire le emozioni negative e migliorare l’aderenza al trattamento. Questo approccio aiuta l’atleta a immaginare il successo e a prepararsi mentalmente per il ritorno allo sport.
4. Biofeedback: monitorare funzioni biologiche come la tensione muscolare, il ritmo cardiaco e la temperatura corporea tramite il biofeedback può aiutare gli atleti a gestire meglio lo stress e a monitorare i progressi del sistema nervoso autonomo.
Conclusione
Gli infortuni sono una parte inevitabile della vita di un atleta. Affrontarli richiede un approccio olistico che consideri sia gli aspetti fisici che psicologici del recupero. Gli atleti che sviluppano competenze e abilità psicologiche, come la gestione dello stress, l’impostazione degli obiettivi e la visualizzazione, sono meglio equipaggiati per affrontare gli infortuni e ridurre il rischio di ulteriori lesioni. Con il supporto adeguato, gli atleti possono non solo recuperare pienamente, ma anche tornare più forti e resilienti alle sfide future.
Bibliografia
Bertollo M., Conti C. & Di Fronso S.; Giornale italiano di psicologia dello sport; numero 24, 2015
Cavallerio F. & Mate D. & Marazzi L.; Giornale italiano di psicologia dello sport, numero 17, 2013
Santi, G. & Pietrantoni, L. (2013) Psychology of sport injury rehabilitation: a review of models and interventions. J. Hum. Sport Exerc., 8(4), pp. 1029-1044
A cura della dott.ssa Baricca Greta
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab